Beta. VERSIONE IN-PROGRESS
(online dal 7 dicembre 2011)“ULTIME NOTIZIE”
Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it)
(31 dicembre 2015)Questo sito web è un laboratorio di riflessione critica sulle potenzialità di Corviale come possibile distretto culturale: questa progettualità deriva dalla ricerca che IsICult (su commissione della Regione Lazio/Filas) ha realizzato nel 2010, e dalle attività che l’Istituto ha successivamente continuato a svolgere in assoluta autonomia, senza ulteriore coinvolgimento istituzionale. Lo sviluppo rigenerativo di Corviale resta incerto, nonostante le istituzioni mostrino ormai una discreta sensibilità: in particolare, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (che ha promosso e guidato un “Tavolo di concertazione istituzionale”, a cura del Servizio Architettura e Arte Contemporanee dell’ex Direzione Generale Pabaac, ufficio riallocato dal dicembre 2014 nella novella Direzione Generale per l’Arte e Architettura Contemporanee e le Periferie Urbane) e la Regione Lazio e Roma Capitale (attraverso l’Ater – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale del Comune di Roma). Il 9 dicembre 2015, finalmente un atto concreto: è stato decretato il vincitore del bando dell’Ater per il Concorso Internazionale di Progettazione «Rigenerare Corviale. Look beyond the present», promosso e finanziato dalla Regione Lazio (con la consulenza dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia), con uno stanziamento di 9,5 milioni di euro per la realizzazione. Sono pervenute 45 proposte, ed ha vinto il progetto “Il Respiro di Corviale”, coordinato da Laura Peretti (Studio Insito, fondato nel 2005). Il progetto interessa la modifica del piano terra, proponendo una grande piazza ed un sistema di collegamenti che intende rompere la “corazza” rigida del Serpentone. Il progetto prevede inoltre un intervento complessivo di illuminazione (“social light”), la realizzazione di un “distretto sostenibile” in linea con gli approcci (ovviamente) “smart building” e “smart city”, ed anche una (commendevole) progettazione partecipata per quanto riguarda l’istituzione e la gestione degli spazi a carattere pubblico. Il progetto non tocca le abitazioni, ed il destino del famoso “quarto piano” di Corviale resta nebuloso. Sebbene l’associazione di promozione sociale CorvialeDomani, costituitasi formalmente soltanto nel luglio 2013, continui a promuovere, come si legge nel suo stesso logotipo, un “distretto evoluto d’arte, cultura, sport e ambiente” (il progetto IsICult aveva proposto invece un “distretto tecnologico d’arte cultura e sport”), si conferma che lo spostamento di baricentro sta determinando un’evanescenza delle chance di una rigenerazione forte e radicale: dalla cultura come asse centrale ed organico e strategico del rinnovamento possibile verso un generico approccio ecosostenibile e “inclusivo”, digitale e “social”, con grande frammentazione di idee ed interventi, dagli “orti urbani” al “calcio sociale” (ed un coinvolgimento di partner a fisarmonica, secondo le variabili erratiche valutazioni del Presidente e “dominus” dell’associazione CorvialeDomani, l’appassionato attivista Saverio – detto Pino – Galeota). Si assiste in sostanza ad un predominio dell’“architettonico” sul “culturale”: l’errore genetico di Corviale sembra destinato a riprodursi, con una progettualità urbanistica generalista e generica, che resta debole e vacua nonostante l’uso di concetti polisemici à la page (come… “smart”). L’architettura avrebbe dovuto piuttosto mettersi al servizio di una rigenerazione tutta centrata sulla cultura. IsICult sta lavorando ad una versione evoluta del rapporto di ricerca del 2010, destinata alla pubblicazione in libro (che vedrà la luce nel corso del 2016): ci auguriamo che l’iniziativa possa stimolare un opportuno dibattito critico e plurale (che non vada a discriminare nemmeno i “distruttivisti”) ed un’adeguata correzione di rotta delle “policy” pubbliche sul Serpentone, tornando alle radici del progetto rigenerativo originario. Si ricorda che dopo un evento preparatorio nel dicembre 2014, intitolato “Corviale 2020. Intelligente sostenibile inclusivo. La miniera di Corviale e del suo territorio”, nel novembre 2015 si è tenuta la terza edizione del “Forum Corviale” (dopo quelle del 2012 e del 2013), dal sintomatico titolo “Rigenerare Corviale: sistema produttivo sociale. Fare insieme per vivere bene insieme” (manca soltanto un sempre auspicabile… “volemose bene”). Da segnalare (e lamentare) che gli atti di questi quattro incontri su Corviale non sono stati pubblicati né sono disponibili online le videoregistrazioni complete degli stessi. Un’interpretazione dell’approccio assunto dal Mibact è proposta nel contributo di Maria Grazia Bellisario (fino al dicembre 2014 dirigente del Servizio Architettura e Arte Contemporanee della ex Direzione Generale Pabaac, attualmente dirigente del Servizio I Coordinamento e Relazioni Internazionali e Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero) sulla rivista “Economia della Cultura”, pubblicata dall’omonima associazione, nel n. 1 del 2015 (anno XXV, il Mulino editore), dal titolo “Periferie urbane e partecipazione sociale: l’esperienza di Corviale”. Nonostante l’autrice scriva che le “edizioni del Forum Corviale 2012 e 2013 confermano come la cultura, nei suoi diversi aspetti e declinazioni, sia fulcro centrale del dibattito e del progetto”, si evince anche da questo testo come il baricentro culturale della rigenerazione (Corviale come “distretto culturale”) sia stato ormai purtroppo sostanzialmente abbandonato. Le informazioni più aggiornate (anche se non necessariamente le più complete e pluralistiche) sulle dinamiche di Corviale possono essere acquisite sul sito web www.corviale.com, ovvero su “Il Corviale. Giornale delle Periferie”.
Roma, 31.12.2015
(21 gennaio 2014)Sono trascorsi due mesi dalla conclusione del 2° “Forum Corviale”, tenutosi dal 21 al 23 novembre 2013 al Serpentone. Come è noto ai frequentatori di questo sito web, il percorso tra Corviale Domani (associazione informale finalmente costituitasi in forma di onlus) ed il nostro istituto di ricerca (che ha iniziato a studiare la realtà di Corviale da alcuni anni, ed ha tra l’altro ideato il naming stesso di “Corviale Domani”) s’è ormai separato, per divergenze metodologiche e ideologiche (vedi infra). Restiamo infatti convinti che la rigenerazione del Serpentone debba essere centrata sul vettore culturale, mentre è evidente che il progetto cui sta lavorando Corviale Domani onlus (presieduta dall’attivista Pino Galeota, e di cui è vice-presidente l’artista Monica Melani) è ormai lontano da quello che fu un approccio culturale comune. Ormai si legge, sul loro sito web, di… “orti urbani” e di… “smart city”, ed altri termini “modaioli” (come ha efficacemente scritto Edoardo Sassi in un bell’articolo del “Corriere della Sera”, edizione romana, del 20 novembre 2013, commentando la conferenza stampa di presentazione della kermesse in Campidoglio) dell’urbanistica post-moderna e della sociologia d’avanguardia: il sottotitolo del Forum 2013 è stato “Intelligente, sostenibile, inclusivo” (appunto…). Riteniamo che lo spostamento di baricentro sia un grave errore, e restiamo fermi nei nostri convincimenti. Osserviamo che non sono stati pubblicati gli atti del primo Forum su Corviale (erano state annunciate rinnovate attività di ricerca, di cui non si ha notizia alcuna), ed anche la rassegna stampa della seconda edizione appare modesta assai. La sensibilità della Giunta Marino sembrerebbe esserci, se due assessori competenti – Paolo Masini alle Periferie e Flavia Barca alla Cultura – assicurano impegno concreto ed il Mibact (Dg Pabaac) continua a sostenere le attività del Forum (che restano però abbastanza clandestine, per chi non ha partecipato alla kermesse). La onlus CorvialeDomani continua ad invocare la concreta utilizzazione di 43 milioni di euro di finanziamenti pubblici (budget congruo per interventi significativi di riqualificazione), che sembrano essere però ormai una sorta di chimera: questi danari sembrano essere stanziati, ma chiusi in non si comprende quale cassaforte misteriosa dello Stato centrale (presso il Ministero delle Infrastrutture?!). L’assessore Masini, il 19 novembre 2013, ha comunque annunciato che sarebbero stati sbloccati 3,4 milioni per “interventi contenuti nel Piano di Recupero Urbano e nel Contratto di Quartiere”: recupero e messa a norma della scuola di via Mazzacurati, riqualificazione dell’illuminazione degli spazi adiacenti gli ingressi del Corviale, realizzazione di una ludoteca, riqualificazione del parco di via Sampieri (vedi la registrazione video della conferenza stampa del 19 novembre 2013 su YouTube). I progetti di ristrutturazione di Corviale appaiono complessivamente confusi, e sembra mancare proprio un… “segno forte” (per parafrasare lo slogan del Forum, che è proprio, invece, paradossalmente, “La forza nel segno”), ovvero una direzione progettuale (politica ed ideologica) precisa. Il 15 gennaio 2014, l’Ater (nella persona del Commissario Straordinario, l’architetto Daniel Modigliani) ha annunciato una spesa di 446mila euro per alcuni piccoli ma concreti interventi, che si dovrebbero concludere entro sei mesi. è un primo segno di quella riqualificazione materiale che da più parti viene invocata (sembrano infatti ormai tacere gli architetti ed urbanisti “distruttivisti”, che sostenevano l’ipotesi provocatoria lanciata da Teodoro Buontempo, Assessore della Giunta Polverini), ma che appare incerta e lentissima. Siamo convinti che Corviale possa essere rigenerato soltanto attraverso un progetto forte e radicale di riqualificazione culturale (e quindi anche “immateriale”), che lo faccia divenire veramente quel “distretto tecnologico d’arte cultura e sport” che è stato pre-figurato nel progetto di ricerca realizzato da IsICult. Il nostro istituto sta lavorando alla pubblicazione di una versione evoluta della ricerca, la cui prima versione (“Dossier Corviale 2010: progetto per un distretto culturale-sportivo”) è stata conclusa nel giugno 2010 (e ci piace osservare che essa campeggi ancora e sia downloadabile nella homepage del sito web curato dalla onlus CorvialeDomani). A presto. Grazie per l’attenzione. Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it / www.isicult.it)
P. S. Segnaliamo – en passant – che il sito www.corvialedomani.org è fermo al giugno 2013 (il sito era gestito tecnicamente, fino ad allora, dalla Digitec Consulting srl), e che notizie aggiornate delle attività della onlus Corviale Domani possono essere attualmente reperite sul novello sito web www.corviale.com e sul correlato http://forum.corviale.com/ (tecnicamente gestiti da Informat srl).
(15 marzo 2013)Sono trascorsi quasi 5 mesi da quella che voleva essere una innovativa giornata di riflessione scientifico-politica su Corviale, il “Forum Corviale” del 30 ottobre 2012 (vedi infra), ma tutto sembra sostanzialmente fermo, rispetto alle prospettive di rilancio del Serpentone. Il sito web promosso dal Mibac intorno a “Forum Corviale” è congelato da fine ottobre, la rassegna stampa relativa all’evento è stata assai modesta, e non si ha notizia della eventuale pubblicazione degli atti della giornata. Il Comitato informale Corviale Domani ha spostato il baricentro del progetto originale (basato sulla prospettiva di un “distretto culturale”) verso una più generica riqualificazione urbanistica, ed ha promosso un’azione legale di fronte al Tar (annunciata il 29 gennaio 2013, notificata l’11 febbraio), denunciando il Sindaco Alemanno, la Presidente Polverini e l’Assessore Buontempo: i promotori hanno dichiarato di essersi “sostituiti al Comune di Roma e, con un’azione popolare patrocinata dal Cild (Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica), hanno chiesto al Tar del lazio la condanna della Regione Lazio e dell’Ater a dare esecuzione alle opere di ristrutturazione edilizia e riqualificazione del Serpentone (già finanziate dal Ministero delle Infrastrutture)”. In bocca al lupo! Si tratta dei famosi 26 milioni di euro (che sono nelle casse della Regione Lazio e che questa dovrebbe trasferire all’Ater), che sono ormai quasi divenuti una leggenda metropolitana. Nel mentre, il 6 marzo 2013 Alfio Marchini, anomalo aspirante Sindaco di Roma, ha dichiarato che, se eletto, sposterebbe la sede del Comune di Roma dal Campidoglio a Corviale! Più concretamente (e realisticamente), il nostro istituto sta ultimando la lavorazione per la ormai imminente pubblicazione di una inedita monografia su Corviale, sviluppata a partire dalla ricerca realizzata per Filas. A presto.
(26 ottobre 2012)Questa mattina, venerdì 26 ottobre, finalmente il finora misterioso programma del “Forum Corviale”, che si terrà a Roma martedì 30 ottobre al San Michele è stato disvelato. Si conferma quel che prospettavamo nel nostro commento del 15 ottobre (vedi infra), ovvero una qual certa confusione di intenti ed un evidente spostamento del baricentro dei promotori, il comitato informale CorvialeDomani, dalla iniziale precisa idea di rigenerazione di Corviale come possibile distretto culturale verso più generiche prospettive urbanistiche. Osserviamo divertiti che IsICult, autore dell’unica ricerca realizzata negli ultimi anni sul Serpentone, non è stato invitato ad intervenire, ma nel programma – udite udite – si legge (senza entrare nel merito di qualche problema con l’uso dell’italiano): “Si ringraziano per la collaborazione e i contributi documentali: Rai (…), FILAS Lazio per aver fatto realizzare la ricerca all’Istituto Italiano per l’Industria Culturale ISICULT” (sic). Bontà vostra, ma… “fatto realizzare”?! Si ringrazia il committente Filas, ma non gli autori della ricerca. Non soltanto non viene invitato IsICult, ma nemmeno chi non crede nelle tesi (di parte) di CorvialeDomani, tra cui gli urbanisti che, legittimamente, teorizzano la demolizione del Serpentone e la rigenerazione ex novo del quartiere: tesi opinabili, ma che non possono essere ignorate, in un dibattito pubblico, che dovrebbe essere libero, dialettico, plurale (“bi-partisan”, s’usa dire, in alcuni ambienti). Eppure invece così è (esclusione dei dissidenti e dei dissenzienti), con la benedizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che sostiene l’iniziativa e la accoglie in una delle sue sedi prestigiose) e dell’Università “La Sapienza” (che pure non risulta abbia, negli ultimi anni, dedicato particolare attenzione a Corviale, né dal punto di vista urbanistico né da quello sociologico: non risulta né pubblicata né promossa una ricerca una, su queste materie). Il Mibac deve aver fatto proprie le tesi, lievemente faziose, del promotore del comitato Corviale Domani, Pino Galeota, magister elegantiorum ed agit-prop ideologico dell’iniziativa. Osserveremo con interesse e informeremo su queste colonne. Buona kermesse. (Angelo Zaccone Teodosi)
(15 ottobre 2012)Nessun comunicato stampa, nessun dispaccio di agenzia, nessun articolo su quotidiani, nessuna notizia sul sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: semi-clandestino… ma è online da qualche tempo un nuovo sito su Corviale. Si tratta di www.forumcorviale.org. Il sito è organizzato dai promotori del sito www.corvialedomani.org, ovvero dal Comitato informale CorvialeDomani. Viene annunciato un “forum”, che si terrà il 30 ottobre 2012 a Roma, presso il Mibac, nella Sala dello Stenditoio. Al 15 ottobre, il programma non è ancora noto, né si conosce il responsabile scientifico dell’iniziativa. È opportuno qui precisare che IsICult, per ragioni ignote, non è coinvolto nell’iniziativa. Il “forum” è sostenuto dal Mibac, dai Municipi XV e XVI di Roma Capitale, dall’Università “La Sapienza” di Roma. Sul sito, viene pubblicato anche un “protocollo d’intesa” tra Mibac, Municipi XV e XVI, “La Sapienza”, stipulato il 3 aprile 2012, cui finora non era stato data alcuna pubblica evidenza (vedi il file che riproduciamo nella sezione “materiale istituzionale”). Sul sito del “forum Corviale”, a partire dall’8 ottobre 2012, sono stati pubblicati alcuni documenti di lavoro (vedi il file che proponiamo nella nostra “rassegna stampa”, che raccoglie quelli finora disponibili), che evidenziano uno spostamento sostanziale delle strategie del Comitato informale CorvialeDomani, dal convincimento della centralità del vettore “culturale” verso un più generico sviluppo urbanistico ecosostenibile (a partire da esperienze come quelle degli “orti urbani”…). L’èquipe IsICult non condivide questa differente visione, resta convinta della centralità della cultura nella possibile rigenerazione di Corviale, ma seguirà con evidente interesse queste elaborazioni, auspicando che non finiscano per vanificare una progettualità basata su anni di studi e ricerche, determinando il rischio di far divenire evanescente il lungimirante progetto di Distretto Culturale. Ad maiora et ad meliora.Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it). Roma, 15.10.2012————————————————————————————–
Questo sito web si pone come evoluzione online del progetto di ricerca “CorvialeDomani”:
laboratorio multidisciplinare per una rigenerazione socio-economica di Corviale basata sulla cultura.Il progetto di ricerca è una iniziativa IsICult, inizialmente finanziata dalla Filas – Finanziaria Laziale di Sviluppo S.p.a. (società controllata dalla Regione Lazio).IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale è un ente no-profit indipendente, specializzato nello studio delle politiche culturali e delle economie mediali.Il progetto di distretto metropolitano “CorvialeDomani” è una iniziativa promossa dal Coordinamento per il Distretto tecnologico d’Arte, Cultura e Sport, associazione informale che ha come obiettivo la riqualificazione urbanistica e socio-economica del Quadrante Corviale, centrata sulla cultura come volano di sviluppo.Il progetto di “Distretto” è maturato anche grazie ai risultati della ricerca realizzata di IsICult.Il progetto “CorvialeDomani” è sostenuto anche dal Municipio XV – Arvalia (Comune di Roma).Si ricorda che il Municipio Roma XV comprende: Portuense, Magliana Vecchia, Ponte Galeria, La Pisana, Gianicolense, Marconi, Pian Due Torri, Trullo e giustappunto Corviale. La popolazione complessiva del Municipio XV è di circa 150.000 abitanti (grosso modo, la stessa popolazione di una città come Rimini), quella di Corviale-Casetta Mattei di circa 15.000 abitanti. Il progetto originario del Serpentone, diretto da Mario Fiorentino, prevedeva una popolazione di circa 8.000 persone.La ricerca, che si pone come “work-in-progress”, ed il correlato sito web sono strumenti di comunicazione del complessivo progetto.La responsabilità dei contenuti del sito è esclusivamente dell’IsICult, avendo questo sito un carattere prevalentemente scientifico.Si precisa che questo sito web è totalmente indipendente rispetto al Coordinamento CorvialeDomani, che fa capo a Pino Galeota. Il Coordinamento cura un proprio autonomo sito web: www.corvialedomani.org (online dal 2011).Si segnala anche che il primo sito web che ha dedicato attenzione “monografica” al Serpentone è stato: www.corviale.it (online dal 2009). Un altro sito dedicato, focalizzato su iniziative di animazione culturale è: www.corvialeurbanlab.it (online dal 2009).Si rimarca che le posizioni espresse in questo sito ed i documenti proposti non implicano alcuna adesione o responsabilità di Filas né di soggetti altri rispetto ad IsICult.
Nel “frame” in alto a sinistra dell’home-page, è riprodotta la copertina del rapporto di ricerca (si tratta della prima versione, consegnata da IsICult a Filas nel luglio 2010).
Questo sito propone alcuni estratti del dossier di ricerca ed altri materiali che si ritiene utili divulgare: vedi soprattutto la sezione “La ricerca”.Il progetto di ricerca è diretto da Angelo Zaccone Teodosi e coordinato da Elena D’Alessandri.Ha curato le relazioni esterne, fino al novembre 2010, Alfredo Saitto; da allora, curano l’ufficio stampa Anna Lisa Serafini e Lorena Pagliaro.Hanno collaborato alla ricerca IsICult per Filas, tra gli altri (in ordine alfabetico): Glauco Benigni, Rita Borioni, Carlo Infante, Vincenzo Giorgi, Laura Marino, Gianluca Nicoletti, Irene Ranaldi, Giuseppe Sansonna, Anna Lisa Serafini. Le riprese delle videointerviste sono state realizzate da Francesco Campagna.La ricerca IsICult è stata seguita, per Filas, da: Laura Tassinari (allora Direttrice Operativa Filas, attualmente Dg Filas), Laura Ciarini e Maria Concetta Gasbarro (Area Marketing e Comunicazione). Per accedere al portale Filas:http://www.filas.it/Una versione evoluta della ricerca, aggiornata al 2011, curata da IsICult, è in corso di stampa.Per contattare il gruppo di ricerca (vedi anche la sezione “I contatti”):
Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult
Via Enna 21/c
Roma 00182tel. (39) 06 94 53 83 82
fax. (39) 06 94 53 83 95
cell. 320 022 81 81
email: info@isicult.itL’Istituto ha avuto sede – durante il periodo di realizzazione della ricerca per la Regione Lazio/Filas – a Palazzo Taverna (via di Monte Giordano 36, Roma 00186), fino al novembre 2010.Il contratto di consulenza affidato da Filas ad IsICult corrisponde al n. 2251, codice commessa n. C91189, in data 11 dicembre 2009, per un budget di 19.500 euro oltre Iva.Le immagini ed i video proposti in questo sito sono tratti prevalentemente dal web: laddove possibile, viene indicato l’autore delle stesse (i curatori del sito sono disponibili ad ogni chiarificazione in argomento).Responsabile dei contenuti del sito web: Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it)Consulente informatico IsICult: Paolo GiammarcoConsulenti legali IsICult: Avv. Antonio Casimiro, Avv. Lorenzo Caravella, Avv. Manuela Veronelli, Avv. Eugenio Prosperetti.————————————————————————————-
Alcune considerazioni intorno a Corviale
(tratte dal rapporto di ricerca IsICult per Filas, edizione giugno 2010, pagg. 9-15)
PREMESSE DI SCENARIO: CORVIALE, “TOPOS” MEDIATICO
2. Premesse di scenario: Corviale, “topos” mediaticoNell’immaginario collettivo romano e finanche italiano, “Corviale” si pone come icona di una progettualità architettonico-urbanistica, se non fallita, certamente incompiuta – sotto molti aspetti – a causa anzitutto del venir meno, ovvero dell’incompiutezza, del respiro razionalista di lungo periodo che pure era previsto “ab origine”.Corviale è un vero e proprio “topos massmediatico” ed al contempo un “topos architettonico”, un “mediascape” divenuto incarnazione di demonizzazioni psico-sociali, di leggende metropolitane, e di veri e propri “massacri” comunicazionali [1], di rappresentazioni “infernali” [2]…Corviale è anche divenuto una “piazza mediatica” per la politica italiana: al di là del concerto di Renato Zero nel 1997 o della visita di Papa Wojtila nel 1992, il “picco” – a livello di scenografia politica – è stato raggiunto nel marzo 2008, con l’intervento di Berlusconi, a sostegno della candidatura di Alemanno, con una manifestazione elettorale organizzata proprio nel Serpentone. Corviale, quindi, come “palcoscenico privilegiato”, in verità, non solo per i professionisti della politica-immagine [3].Infatti, il potere politico con le sue apparizioni ed iniziative, tanto frequenti quanto episodiche, evitando le difficili decisioni di un intervento strutturale, ha finito per interpretare quella situazione come il palcoscenico privilegiato per il più disparati interventi di rivitalizzazione urbana, animazione, teatro popolare, concerti, cineforum, dibattiti, e quant’altro.Nato come progetto che avrebbe dovuto caratterizzarsi per una positiva socialità democratica dell’insediamento urbanistico, Corviale è rimasto una “opera incompiuta” [4] venendo paradossalmente a mancare proprio quella parte dell’opera che avrebbe dovuto stimolare le pratiche di socializzazione.Corviale si caratterizza – come sostiene Martini – per una straordinaria “unicità che è stata al contempo la fonte della sua discriminazione”[5].Secondo i suoi detrattori, Corviale può essere considerato una sorta di simbolo del disagio sociale delle periferie metropolitane e del rischio di fallimentarietà di politiche sociali-economiche calate dall’alto, che intervengono con eccesso di illuminismo.In verità, la progettualità originaria di Corviale – innovativa, sperimentale, avanguardistica – è stata tradita dal non completamento di una serie di opere (quelle connesse con la socialità) che avrebbero consentito di addivenire ad un risultato finale vicino a quello dell’idea iniziale.Si ricordi che la parte più innovativa di Corviale doveva essere rappresentata – nel progetto originario – dai servizi e dagli impianti collettivi, progettati per una estensione tre volte più ampia degli standard minimi fissati per legge. Si prevedevano 4 teatri all’aperto, gli uffici circoscrizionali, 1 grande sala di 500 posti per riunioni, 1 biblioteca, 1 palestra coperta, 2 scuole elementari, 1 scuola media, 2 materne, 3 asili nido, 1 consultorio pediatrico, 1 farmacia, 1 mercato coperto, 1 ristorante con sala banchetti e self-service, 1 chiesa parrocchiale… Tutti questi servizi erano “sovradimensionati”, nel progetto iniziale, perché avrebbero dovuto servire anche il quartiere circostante. Solo una parte di questi servizi sociali è stata realizzata, a distanza di molti anni, in qualche modo “ex post”, e senza una progettualità strategica…In sostanza, Corviale, progetto incompiuto, ha finito per incarnare anche colpe di cui non è responsabile. Nell’immaginario collettivo, Corviale è divenuto un luogo “maledetto” e “criminale”.Negli ultimi anni, in modo spontaneo, grazie all’impegno dei suoi abitanti e di alcuni promotori (veri e propri “attivisti” di un rilancio dell’insediamento, sia a livello socio-culturale sia a livello imprenditoriale) e finanche di parte della comunità scientifica (sebbene più a livello di urbanisti che sociologi), Corviale ha iniziato a cercare di superare l’immagine di “fallimento di un’utopia”, ed è divenuto luogo di intense attività sociali (culturali e sportive), ponendo le basi per uno sviluppo ulteriore dell’insediamento, alla luce di nuove progettualità.Con dinamiche policentriche, l’Amministrazione Comunale della città di Roma, il XV Municipio – Arvalia [6], la Provincia di Roma, la Regione Lazio, hanno accolto alcune delle proposte venute dagli abitanti e dai promotori di iniziative culturali e sportive, è stato avviato di un complessivo “ripensamento” sull’esperienza dell’insediamento, ed è stata messa in moto una complessa riflessione sulle potenzialità di Corviale.Il soggetto promotore e la data di avvio di questo processo innovativo possono essere identificati, in modo semplificato, in: il Dipartimento XIX del Comune di Roma e l’Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo locale, per il Lavoro, guidato da Luigi Nieri [7], che, in collaborazione con il “Laboratorio Territoriale Corviale – Roma Ovest”, ha scelto di sostenere progetti finalizzati alla produzione artistica e al coinvolgimento degli abitanti; l’anno di questa… “start-up” è stato il 2002, nel quale sono state avviate una serie di azioni intraprese, oltre che al recupero degli spazi della struttura, alla creazione di attività di consulenza, formazione e lavoro, finalizzate ad attivare una nuova percezione sia da parte degli abitanti sia da parte della città; è il 2002 l’anno nel quale il Municipio decide di tenere – anche simbolicamente – alcune sedute del Consiglio nella nuova Aula Consiliare appositamente realizzata a Corviale, lasciando la sede storica di Villa Bonelli [8], situata nel quartiere più esclusivo del XV…Va ricordato che, senza dubbio alcuno, la “rivitalizzazione” iniziale di Corviale è stata stimolata dalla novella sensibilità mostrata, a partire dal 2001, dalla Giunta a guida Veltroni nei confronti delle periferie [9]: lo spartiacque tra il “prima” ed il “dopo” può essere considerato il convegno internazionale “Al centro le periferie” / “Suburbs in the Center” [10], organizzato simbolicamente giustappunto a Corviale.Alcune iniziative socio-culturali già messe “in scena” a Corviale – con grande sforzo volontaristico da parte di alcuni attivisti e promotori, organizzatori culturali ed imprenditori – hanno dimostrato l’esistenza di un tessuto attivo e, soprattutto, fertile.Si tratta di un ampio spettro di attività: da laboratori d’arte a palestre ed altri luoghi per le attività culturali e sportive, senza dimenticare il progetto, purtroppo interrotto, di Osservatorio Nomade promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti (2004-2006).E’ da un decennio, quindi, che la “mano pubblica” ha deciso di agire con interventi, altri e paralleli, rispetto alle tradizioni politiche urbanistiche: interventi sociali e culturali, che pure non sembrano essere stati impostati in modo organico e strategico, venendosi a determinare il rischio di dispersione delle risorse ed una caratterizzazione effimera di alcune iniziative (che hanno corso il rischio di divenire assimilabili alla “toccata e fuga” ovvero “osservazione e dipartita” delle prime esplorazioni antropologiche). Il caso stesso, molto stimolante in sé, dell’esperienza della Fondazione Olivetti è sintomatico: ha lasciato eccellente traccia storica, nella memoria degli operatori e forse anche degli abitanti, ha certamente stimolato il “capitale intellettuale” del quartiere, ma non è riuscito a stimolare un prosieguo autonomo del progetto, allorquando l’Amministrazione Comunale ha sospeso il finanziamento… E’ una dinamica sulla quale è indispensabile sviluppare una riflessione critica, per evitare la riproduzione di iniziative “dall’alto”, che finiscono per contrastare una sana dinamica “bottom-up” di compartecipazione democratica “dal basso”.L’idea del “distretto culturale” a Corviale scaturisce anche dall’osservazione critica delle esperienze finora realizzate: la prospettiva del “distretto” è strategica, perché supera il carattere occasionale, e quindi effimero, di iniziative contingenti, non inserite in una progettualità di ampio respiro e di lungo periodo.Recentemente, è stato avviato l’iter di una proposta di deliberazione consiliare nell’ambito del Comune di Roma, dal significativo titolo “Linee di indirizzo al Sindaco e alla Giunta per la individuazione e promozione dell’ambito territoriale di Corviale come Distretto Metropolitano dell’Arte, della Cultura e dello Sport”, proposta depositata il 25 maggio 2009.Le iniziative promosse dal Coordinamento di un Distretto Culturale/sportivo a Corviale hanno suscitato l’attenzione della stampa e degli altri media, e l’Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, Umberto Croppi, ha pubblicamente manifestato, nel novembre 2009, la propria sensibilità rispetto al progetto [11].L’ex Assessore allo Sviluppo Economico Ricerca Innovazione Turismo della Regione Lazio Claudio Mancini ha ufficializzato, sempre nel novembre 2009, il sostegno alle iniziative, spontanee ed istituzionali, finalizzate alla realizzazione di un “distretto culturale” a Corviale, ed ha annunciato di aver concordato con Filas l’organizzazione di un incontro internazionale di riflessione sul progetto [12].Filas spa – Finanziaria Laziale di Sviluppo ha iniziato a ragionare sulle potenzialità di Corviale come possibile “distretto culturale” metropolitano, nella prospettiva di un’ambiziosa quanto concreta operazione di recupero urbanistico-ambientale e di crescita socio-economica del quadrante della città in cui Corviale si trova, il cosiddetto “Quadrante Sud-Ovest” [13].Filas ha quindi deciso di promuovere un “gruppo di lavoro”, coordinato da IsICult, che apportasse saperi disciplinari e conoscenze tecniche plurali: dall’aspetto sociologico a quello urbanistico, dall’economico all’architettonico, concentrando l’attenzione sulla prospettiva culturologica (intendendo “cultura” nella più contemporanea ed evoluta delle accezioni post-moderne, senza alcuna discriminazione tra culture cosiddette “alte” e “basse”).Il “gruppo di lavoro” si è avvalso quindi dell’esperienza di operatori dal differente background (università, ricerca, artisti, promotori culturali e sportivi, imprenditori…), ma si è basato anzitutto su una filosofia politica di acquisizione di consenso attivo e partecipato da parte dei residenti, ovvero della comunità di Corviale.Va ricordato, infine, che qualsiasi iniziativa riguardante Corviale deve essere contestualizzata dentro il perimetro del territorio del Municipio XV – Arvalia [14]: come abbiamo già accennato, il Municipio, con i suoi circa 150mila abitanti – una popolazione maggiore a quella di un Comune come Rimini (28ª città italiana per popolazione, dati 2007), si caratterizza al proprio interno per la compresenza di situazioni profondamente differenziate, sia sotto il profilo urbanistico, sia per gli aspetti sociali ed economici. Negli ultimi anni, il Municipio XV sta vivendo senza dubbio una stagione segnata da una grande dinamicità, con intense interazioni tra i quartieri e le zone che lo compongono.E’ importante ricordare che il quartiere Corviale-Casetta Mattei [15] ha una popolazione di circa 15.000 abitanti, e corrisponde quindi solo a circa un 10 % del totale dei residenti del Municipio XV.Il “Quadrante Ovest” di Roma, di cui il Municipio XV fa parte, è destinato infatti a svolgere un ruolo sempre più strategico per la modernizzazione e lo sviluppo complessivo della Capitale [16]. Si tratta di un territorio caratterizzato da una forte vocazione all’insediamento di attività commerciali, direzionali, logistiche, produttive, ricettive, congressuali ed espositive, in grado di attrarre investitori pubblici e privati: basti citare la Nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria, il Centro Direzionale dell’Alitalia e quello della Telecom di Parco de’ Medici, strutture turistico-ricettive e per il tempo libero come il Warner Village e l’Uci Cinema, e, ancora, le riserve naturali della Tenuta dei Massimi (774 ettari) e della Valle dei Casali (469 ettari)…Se tutto questo territorio è stata definito – forse con eccessiva enfasi retorica – addirittura la “Porta Internazionale di Roma sul Mediterraneo” [17], si ritiene che vi siano tutte le premesse (ricchezza di presupposti, iniziative già in atto, progettualità in corso, fecondità socio-culturale della zona…) per poter accogliere un “distretto tecnologico d’arte, cultura e sport” a Corviale.——————————————————————————————————————————–
[1] Il termine “massacro” è stato utilizzato anche dal Presidente del XV Municipio, Gianni Paris: “Corviale, come Magliana, è un quartiere che viene massacrato quasi quotidianamente sui giornali. Ma, oggi, dopo una cura intensiva di qualche anno, Corviale è un quartiere dove abbiamo obbligato la città ad andare, perché abbiamo trasferito là la sede del Consiglio del Municipio, dei Vigili Urbani, dell’ufficio tecnico, e abbiamo aperto una bellissima Biblioteca all’interno di un Centro Polivalente, dove ci sono anche il Centro Orientamento al Lavoro e il Centro Formazione Professionale. Abbiamo obbligato la gente da andare a Corviale, e ad accorgersi che Corviale non è quel mostro di cui hanno letto o sentito parlare in giro per il mondo. Questo produce uno straordinario interesse per Corviale, tanto che oggi sui giornali si parla della televisione del quartiere e c’è, quindi, un interesse nuovo e positivo per il quartiere, un risultato che si ottiene perché sono state messe in campo idee ed iniziative che lo qualificano, creando nuove funzioni e opportunità, non tanto perché è stato fatto il giardino pubblico al Corviale, che tra l’altro abbiamo pure fatto, ma non è sufficiente. Vado in giro per l’Italia, vado a parlare anche nelle università su Corviale, e porto questa esperienza come un caso positivo di recupero di un certo tipo di periferia in una grande città (Gianni Paris, presidente Municipio XV, estratto di un’intervista: in Assessorato alle Periferie – Sviluppo locale e Lavoro Dipartimento XIV – Ufficio formazione professionale del Comune di Roma, “Il XV Municipio Arvalia-Portuense: analisi sulle potenzialità dell’Eda – Rapporto finale dell’attività di ricerca”, Roma, s.i.p., 2005, pag. 69.)[2] Anche una testata sensibile come “il Manifesto”, commentando una recente trasmissione Rai che ha dedicato attenzione a Corviale, scrive, con enfasi retorica: “il quarto piano di Corviale è un viaggio all’inferno” (così Norma Rangeri, in “L’inchiesta trova casa”, in “il Manifesto”, 2 febbraio 2010). E’ interessante osservare come anche due degli intervistati nella fase di “field” della presente ricerca utilizzino la metafora dell’“inferno” per riferirsi a Corviale: vedi infra, interviste a Gianluca Nicoletti e Massimo Ilardi.[3] Scrive l’architetto Francesco Coccia (ideatore del convegno “Recupera Corviale” del 2001): “Infatti, il potere politico con le sue apparizioni ed iniziative, tanto frequenti quanto episodiche, evitando le difficili decisioni di un intervento strutturale, ha finito per interpretare quella situazione come il palcoscenico privilegiato per il più disparati interventi di rivitalizzazione urbana, animazione, teatro popolare, concerti, cineforum, dibattiti, e quant’altro” (testo tratto dal dvd che integra il volume che pubblica gli atti del convegno, vedi infra).[4] Lo si potrebbe definire quasi un “monumento all’incompiutezza”: l’architetto Antonio Gussoni, progettista del “PalaCorviale”, lo definisce un “mistero dell’incompiuto” (vedi infra, intervista).[5] Mauro Martini, architetto e Direttore Tecnico del Municipio XV (già Responsabile del Laboratorio Territoriale Corviale-Roma Ovest), intervista nell’economia della presente ricerca: vedi infra.[6] Il Municipio XV, con la sua conformazione topografica molto estesa (5,5 % del totale del territorio del Comune di Roma, circa 71 chilometri quadrati, 2.600 km di strade…), è articolato in quartieri, alcuni dei quali sono paragonabili, per numero di abitanti, a cittadine di provincia: si tratta di zone e quartieri sorti in periodi storici diversi, nel tentativo di rispondere ad esigenze specifiche di quel particolare momento, il che ne ha connotato la composizione sociale nonché l’aspetto urbanistico. Si tratta quindi di un territorio non uniforme: ciascuna zona ha caratteristiche sociali, economiche e urbanistiche intrinseche e assai diverse. Esemplificativamente: dal quartiere Marconi, attiguo al centro storico, a Ponte Galeria, estrema periferia municipale confinante a sud-ovest con il comune di Fiumicino. Nel 1996, il Municipio XV (allora ancora “Circoscrizione”) ha deciso di connotarsi con la denominazione di “Arvalia”, enfatizzando una lontana memoria storica, ovvero il collegio sacerdotale dei Frates Arvales, addetti a propiziare la fertilità dei campi. Si ricordi che il Municipio Roma XV registra complessivamente una popolazione di circa 150.000 abitanti (poco più del 5 % della popolazione iscritta all’Anagrafe dell’intera città di Roma, che era di 2,338 milioni di abitanti a fine 2007), comprendendo 9 tra “zone” e “quartieri”: Portuense, Magliana Vecchia, Ponte Galeria, La Pisana, Gianicolense, Marconi, Pian Due Torri, Trullo e giustappunto Corviale. Si tratta di una popolazione corrispondente a quella di un comune di medie dimensioni, come la città di Modena. Il territorio del XV Municipio ha un perimetro amministrativo convenzionale, dato che accorpa zone ben differenziate tra loro, per caratteristiche urbanistiche, sociali, economiche: dagli insediamenti storici come il Trullo e Portuense (vicini ai confini con il Municipio XVI, Monteverde-Gianicolense) agli insediamenti più recenti, come Magliana Nuova e Corviale. Il XV Municipio include anche quartieri a connotazione più “borghese”, più strutturati e serviti meglio, come Marconi, Portuense e Villa Bonelli, e quartieri dove le condizioni di vita sono più difficili, come Corviale e Magliana, ed ex-borgate spontanee quali Piana del Sole, Monte delle Capre e altre. Il territorio del Municipio ospita importanti strutture di servizio: il Centro Direzionale dell’Alitalia e quello della Telecom di Parco de’ Medici, nonché gli uffici della Regione Lazio; strutture turistico-ricettive e per il tempo libero come il Warner Village e l’Uci Cinema. A ridosso del limitrofo Comune di Fiumicino, è stato realizzato il nuovo polo fieristico romano, la Nuova Fiera di Roma, a Ponte Galeria. La dotazione di verde del Municipio XV comprende le riserve naturali della Tenuta dei Massimi e della Valle dei Casali e parte della Riserva del Litorale Romano. Vedi infra, per un approfondimento relativo al cosiddetto “Quadrante Corviale”.[7] Luigi Nieri è un attivista politico molto impegnato a favore delle lotte per la partecipazione democratica nei processi di “policy” urbana, in particolare nel movimento romano contro la speculazione edilizia e per il diritto alla casa. Nato a Roma nel 1954, è stato dapprima Consigliere Comunale, e Assessore alle Politiche per le Periferie (più esattamente, Assessore per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro) nella I Giunta Veltroni, dal 2001 al 2005. Si è poi candidato, sempre per Rifondazione Comunista, alle regionali del 2005, ed è stato Assessore al Bilancio, Programmazione Economico-Finanziaria e Partecipazione della Regione Lazio, nella Giunta Marrazzo. Nel 2008, lascia il Prc ed aderisce a Sinistra e Libertà. Dal 2010, è Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà per Vendola alla Regione Lazio. Originale la sua ultima campagna elettorale, con manifesti che domandavano “Nieri chi?”. Uno dei manifesti rispondeva “Quello delle periferie. Piazze riqualificate, zone risanate, cooperative e piccole imprese finanziate, eventi culturali e botteghe artigiane. Nelle periferie di Roma. Non per caso”. Per quanto riguarda specificamente Corviale, si segnala il suo sostegno ad una delle iniziative più coinvolgenti del progetto Osservatorio Nomade/Stalker, ovvero “La notte di luna piena” del 3 giugno 2004. Per un’intervista significativa a Nieri, vedi Maurizio Fortuna, “Darò identità alle periferie. Abbattere non serve a nulla”, “Corriere della Sera”, 28 agosto 2003.[8] Ci sembra opportuno riportare alcuni passi dell’articolo che “la Repubblica” dedicò all’iniziativa: “A Corviale il Sindaco Veltroni ieri pomeriggio ha inaugurato la nuova sede del parlamentino del XV Municipio, in via Marino Mazzacurati, a pochi metri dal “serpentone” che in un chilometro di cemento ospita mille appartamenti. Il governo del municipio si sposta proprio a due passi dal colosso che ancora oggi alimenta i disagi di chi lo abita. La struttura, che ospiterà il consiglio, ricalca il disegno di un anfiteatro ed ha 300 sedie gialle, un comando dei vigili ed un ufficio tecnico. «Con questa nuova casa per i cittadini – ha detto Veltroni davanti ad una platea numerosa di abitanti – luoghi e funzioni amministrative si avvicinano alla gente, e la città ridisegna il suo profilo secondo la logica che dal centro va alla periferia. Per il recupero di Corviale, che inizia con questa inaugurazione, il piano di intervento è pronto, si deve solo sbloccare il meccanismo che vede la partecipazione congiunta di Comune, Regione e Provincia. Se tutti gli enti collaborano si avranno a disposizione per il recupero urbano di Corviale 34 milioni di euro, pari a 68 miliardi di lire». «Solleciterò anche lo Iacp – ha aggiunto il Sindaco – per ristabilire i servizi primari all’ interno del palazzone: se gli ascensori non funzionano da anni si pongono problemi di sicurezza che vanno risolti». «Corviale è stato abbandonato per troppo tempo – racconta Antonio, abitante da 17 anni al I lotto, scala A – per risalire, bisogna partire dal basso: dagli ascensori, dai citofoni, dalla luce delle scale che non sempre funziona. Speriamo bene». «E’ una sede che abbiamo fortemente voluto – ha detto Gianni Paris, presidente del XV Municipio – è un piccolo passo per recuperare la dignità del quartiere e toglierlo dall’ isolamento»” (così Geraldine Schwarz, “E al centro del Serpentone Corviale accoglie il Municipio”, in “la Repubblica”, 11 aprile 2002).[9] “Dal 2001 Roma, per la prima volta nella sua storia amministrativa e politica, ha una “postazione” fissa dedicata alle periferie. Il Comune di Roma ha creato infatti un Assessorato e un Dipartimento dedicati specificamente al recupero e allo sviluppo delle periferie. E’ stata una scelta determinata dall’esigenza di cambiare rotta, di restituire centralità ai quartieri più lontani, di rifondare nell’immaginario collettivo il rapporto centro-periferie da molti ritenuto compromesso di superare la contrapposizione dentro – fuori, per parlare della città nel suo insieme”: così Mirella Di Giovine, “La periferia romana e nuovi scenari d’arte”, in De Luca M., Gennari Santori F., Pietromarchi B., Trimarchi M. (a cura di), “Creazione contemporanea. Arte, società e territorio tra pubblico e privato”, Luca Sossella Editore, Roma, 2004, pag. 159. Di Giovine è l’architetto che ha diretto, dal 2002, il Dipartimento per lo Sviluppo e il Recupero delle Periferie del Comune di Roma, dopo averne diretto il Dipartimento Ambiente. Una analisi della politica della Giunta Veltroni in relazione alle periferie è proposta nel capitolo “Oltre la città storica. Le periferie: identità da ritrovare. Incontro con Mirella Di Giovine, Direttore del Dipartimento Politiche per lo Sviluppo e il Recupero delle Periferie”, in Diana Alessandrini, “Roma. Il futuro è in cantiere. Dall’archeologia industriale alla nuova architettura. Cronache e immagini della città eterna”, Edilazio, Roma, 2005 (pagg. 211-222). Alcune pagine dell’intervista sono dedicate specificamente a Corviale. Di Giovine enfatizza come una delle conseguenze della ipotetica demolizione sarebbe una vera e propria “deportazione” dei residenti corvialesi, ed auspica piuttosto che il Serpentone divenga “luogo di turismo e di rinascita culturale”.[10] Il testo presentato nel programma del convegno “Al centro le periferie. La sfida del XXI secolo tra globalizzazione e sviluppo locale“ – promosso dall’Assessore per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro, Luigi Nieri – a può essere considerato un vero e proprio “manifesto programmatico”, e merita essere qui riprodotto: “Il complesso edilizio di Corviale, destinato prevalentemente a residenze pubbliche, rappresenta una delle realizzazioni più dibattute e controverse della storia urbanistica di Roma, espressione di una linea di tendenza nella ricerca urbanistica che ha attraversato parte del XX secolo, dalle città lineari alle unità di abitazione di Le Corbusier. Da sempre al centro di grandi attenzioni e legittime critiche per le implicazioni sperimentali del suo modello architettonico, per essere stato concepito come monumentale limite tra la città consolidata e l’agro romano, per i caratteri peculiari fisici e morfologici dell’area su cui sorge “l’edificio lungo un chilometro”, fu realizzato nei primi anni ’80 del secolo scorso dall’Istituto Autonomo Case Popolari. Nell’affrontare l’organizzazione del Convegno Internazionale “Al Centro le Periferie”, l’Amministrazione Comunale ha deciso di localizzarne la sede invece che nei luoghi urbani più centrali, tradizionalmente deputati alle attività congressuali e di rappresentanza, proprio nel cuore del quartiere di Corviale, emblema delle contraddizioni della periferia romana. Si tratta di un segnale preciso dell’impegno assunto dal Comune di Roma a promuovere concretamente il riscatto, la valorizzazione ed il recupero di luoghi periferici della città per troppi anni abbandonati al degrado urbano e sociale. Oggi Corviale è al centro dell’attenzione dell’Amministrazione Comunale che ha avviato per esso uno specifico Programma di Recupero Urbano, che finanzia molteplici interventi estesi anche alle aree circostanti. Il definitivo completamento del Teatro, del Centro Civico e del Centro Polivalente e le attività interessanti che vi si svolgono, i lavori in corso nel complesso adiacente, che contiene un teatro all’aperto oltre ad un futuro centro commerciale, potranno contribuire a far sì che Corviale esca progressivamente dal suo isolamento anche attraverso la valorizzazione delle risorse locali, la partecipazione, il risanamento ambientale. L’evento “Al Centro le Periferie” vuole segnare una inversione di tendenza nel rapporto tra città e periferie, promuovere una nuova immagine di questi luoghi, incrementare l’insediamento in essi di funzioni pregiate e occupazione, creare stabilmente nuove centralità di valore urbano”.[11] Particolarmente importante è stata la conferenza stampa del 23 novembre 2009, tenutasi a Roma nella chiesa sconsacrata di Santa Marta (messa a disposizione dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Comunicazione del Comune di Roma), di presentazione dell’iniziativa intitolata “… Incredibile scoperta… Una giornata a Corviale”, che si è trasformata in una occasione di vivace dibattito tra cittadini, promotori di associazioni culturali e sportive, ed istituzioni (ha partecipato – tra gli altri – anche l’Assessore Umberto Croppi). Durante l’iniziativa, tenutasi a Corviale il 29 novembre, con notevole partecipazione di residenti e non, è stato provocatoriamente reso noto il “ritrovamento” di 54 “giacimenti culturali e sportivi”.[12] Vedi il dispaccio di agenzia intitolato “Corviale, Mancini: distretto della cultura per riqualificazione”: “Roma, 29 novembre 2009 – A Corviale, è in atto una interessante iniziativa per presentare il distretto delle arti, della cultura e dello sport, un progetto che può dare risultati concreti per la riqualificazione del quartiere. E’ quanto ha dichiarato in una nota l’Assessore della Regione Lazio allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo, Claudio Mancini, a proposito dell’iniziativa organizzata dal Coordinamento Progetto Distretto in corso oggi a Corviale. Per sostenerlo, ho concordato con Filas l’organizzazione di un incontro, di carattere internazionale, da tenersi a febbraio, su come si realizza un distretto, mettendo a confronto le buone pratiche a livello europeo per elaborare proposte fattibili. Seguirò con attenzione l’iter di questo progetto, cui auspico che anche gli altri assessorati regionali partecipino ognuno per il proprio campo di intervento, conclude” (dispaccio Omniroma, 29 novembre 2009).[13] Va precisato che definizioni come questa (“quadrante”) sono prevalentemente convenzionali, sebbene talvolta fatte proprie da atti assunti dalle varie Pubbliche Amministrazioni. E’ opportuno qui ricordare cosa si intende con:- “Quadrante Corviale”: l’area più ampia, intorno al Serpentone, comprendente Casetta Mattei, Parrocchietta, Trullo e l’asse Magliana-Fiumicino, ovviamente sempre all’interno del Municipio XV – Arvalia; in altri termini, per “Quadrante Corviale”, si intende convenzionalmente l’area compresa fra il Tevere a Sud, la via della Pisana a Nord, via del Casaletto-viale Isacco Newton ad est, la Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi (774 ettari) ad ovest, in un settore urbano che investe il Municipio XV, ovvero Arvalia, ed il Municipio XVI, ovvero Monteverde-Gianicolense;- “Quadrante Sud-Ovest” (talvolta indicato anche come “Quadrante Ovest”): il territorio strategico per i servizi di accoglienza e per le dotazioni infrastrutturali e logistiche che si saldano con l’aeroporto di Fiumicino, il porto passeggeri e commerciale di Civitavecchia, i nuovi porti turistici di Fiumicino ed Ostia, gli assi stradali ed autostradali e la collocazione della nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria sull’asse Roma-Fiumicino.[14] Se gli abitanti di Corviale sono circa 8mila, la popolazione dell’area Corviale-Casetta Mattei è di circa 15mila abitanti, e corrisponde quindi a circa un decimo della popolazione del Municipio XV – Arvalia. Indicativamente, queste sono le macro-aree del Municipio XV (dati 2007): Marconi (35mila abitanti), Portuense-Villa Bonelli (30mila), Pian Due Torri-Magliana (30mila), Trullo (29mila), Corviale-Casetta Mattei (15mila), Ponte Galeria (6mila). Va comunque ricordato che il Municipio XV raggruppa realtà ben eterogenee tra loro: come ha sostenuto Mimma Miani, Consigliera del Municipio XV, “non c’è unitarietà nei territori del XV Municipio, nel senso che non c’è una crescita omogenea e non c’è il sentore di far parte di un unico territorio. Il tentativo dell’Amministrazione è stato quello di creare una entità unica, non dall’alto, ma, promuovendo ricerche storiche, valorizzando i ritrovamenti archeologici, utilizzando i lavori fatti nelle scuole, ha cercato di dare una identità a tutte queste zone e di legarle insieme per essere più forti (Assessorato alle Periferie – Sviluppo locale e Lavoro Dipartimento XIV – Ufficio formazione professionale del Comune di Roma, “Il XV Municipio Arvalia-Portuense: analisi sulle potenzialità dell’Eda – Rapporto finale dell’attività di ricerca”, Roma, s.i.p., 2005, pag. 19).[15] Si usa il termine “quartiere” in senso lato, e non amministrativo o storico: effettivamente, Corviale è, di fatto, un edificio di grandi dimensioni, e Casetta Mattei, viene considerata da taluni una “borgata” e da altri come il “quartierino bene” rispetto a Corviale. Casetta Mattei ha origine come zona di orti e pascoli, già segnata nelle carte ottocentesche (c’era la via Casetta Mattei), ma il quartiere vero e proprio nasce intorno agli anni Sessanta. Corviale prende vita ad inizio anni Ottanta (i primi appartamenti vengono assegnati nel 1982).[16] “Questo territorio, più che per investimenti di produzione industriale, è destinato ad essere strategico per i servizi di accoglienza e per le dotazioni infrastrutturali e logistiche che si saldano con l’aeroporto di Fiumicino, il porto passeggeri e commerciale di Civitavecchia, i nuovi porti turistici di Fiumicino ed Ostia, gli assi stradali ed autostradali e la collocazione della nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria sull’asse Roma-Fiumicino. Il turismo, i servizi ed il terziario avanzato sono i settori destinati ad essere potenziati e rappresentano il futuro di Roma, finita l’epoca della capitale del pubblico impiego, della estensione edilizia, delle industrie legate alle commesse pubbliche. Complessivamente, se si guarda al futuro della città, Roma può puntare su un progetto di sviluppo caratterizzato per la sua sostenibilità e quindi orientato alla “modernizzazione qualitativa”, fondato sul grande patrimonio culturale e artistico, sulle straordinarie realtà ambientali, sui centri della ricerca scientifica e sulle università, senza trascurare settori che hanno dato grandi segnali di dinamicità negli ultimi anni, come il cinema, l’audiovisivo e i centri di produzione e informazione radio-televisivi. E ancora, le produzioni meccaniche ed elettroniche legate alle filiere dell’industria dei trasporti e dell’aero-spaziale. Senza dimenticare il patrimonio contenuto nelle industrie dei servizi, che proprio a Roma negli ultimi anni hanno saputo affrontare rilevanti processi di innovazione, trainanti anche a livello nazionale (comunicazioni, public utilities, ecc.). Nel Quadrante Ovest, per la sua collocazione geografica, per le infrastrutture già esistenti, per le caratteristiche storico-ambientali, si trovano tutti gli elementi concreti per creare un motore di sviluppo in grado di rispondere a questa esigenza, non solo per il territorio circoscritto, ma per l’insieme della metropoli. Segnali significativi sono arrivati in questi anni attraverso le scelte operate dalle Amministrazioni Regionale, Provinciale e Comunale, da alcuni imprenditori privati, sia locali che internazionali, e dal Patto «Progetto per Roma», siglato di recente dal Comune di Roma e dalle parti sociali. La decisione di collocare la nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria sull’asse Roma-Fiumicino, di realizzare all’Eur il Centro Congressi con il progetto di Massimiliano Fuksas e a Castellaccio (ai limiti dell’Eur, a destra dell’inizio della via Pontina) un centro direzionale da 800 mila metri cubi con il primo grattacielo di Roma (30 piani per 120 metri di altezza) progettato da Franco Purini (il cui cantiere è stato aperto nel giugno del 2010, vedi infra, n .d. c.), la realizzazione del Porto Turistico di Ostia che nella buona stagione vede un afflusso di decine di migliaia di visitatori, la prossima realizzazione dei porti turistico e commerciale di Fiumicino, la nascita della nuova “piccola città” del “Parco Leonardo” lungo l’asse Roma-Fiumicino2, lo sviluppo della direzionalità di Magliana con il recente insediamento della Toyota, rappresentano alcuni di questi segnali e danno il senso che un processo si è avviato. Si stanno creando intorno e dentro il XV Municipio dei poli di sviluppo che si legano ad attività del settore terziario (non certo ad attività manifatturiere)”. Questa descrizione è tratta da “Il XV Municipio Arvalia-Portuense: analisi sulle potenzialità dell’Eda – Rapporto finale dell’attività di ricerca”, op.cit. , 2005, pagg. 23-25.[17] Vedi “Il Patto di Corviale. Formazione, lavoro e occupazione per lo sviluppo territoriale”, 18 maggio 2004, documento riprodotto nell’“Allegato 1” del presente rapporto di ricerca.